Quando una persona a noi vicina riceve una diagnosi di malattia mentale, la nostra prima reazione può essere un mix di shock, paura e, spesso, non accettazione. Di fronte a questa realtà, emergono emozioni complesse che possono travolgere chi si prende cura del proprio familiare o amico. In questo articolo, esploreremo come accettare il disturbo mentale di una persona cara e come affrontare la gestione delle emozioni in queste circostanze, cercando di favorire l’accettazione e suggerendo il ruolo dello psicologo in questo delicato processo.
Le emozioni di fronte al disturbo mentale: un percorso difficile
È normale sperimentare una varietà di emozioni quando una persona cara riceve una diagnosi di malattia mentale. Sentimenti di rabbia, tristezza, impotenza o addirittura senso di colpa possono emergere, rendendo ancora più difficile accettare la realtà della malattia. Spesso, la non accettazione si manifesta in atteggiamenti di rifiuto, minimizzazione dei sintomi o speranza irrealistica che la persona “guarisca” rapidamente senza adeguato supporto psicologico.
Il primo passo verso la gestione di queste emozioni è riconoscerle. Negare la propria reazione emotiva non fa che prolungare il disagio, mentre l’accettazione del proprio stato d’animo rappresenta un importante traguardo. Quando ci si chiede c ome accettare il disturbo mentale di una persona cara è importante sapere che un aiuto concreto può venire dallo psicologo, il quale ha gli strumenti per supportare i familiari nel percorso di accettazione e gestione emotiva.
Il ruolo dello Psicologo nel percorso di accettazione
Uno psicologo è una figura cruciale non solo per chi soffre di una malattia mentale, ma anche per i loro cari. Spesso, il primo passo verso l’accettazione inizia con il riconoscimento che non possiamo affrontare tutto da soli. Il supporto psicologico aiuta a comprendere che la malattia mentale non è una “colpa” di nessuno, e che la sua gestione richiede un equilibrio tra cura, pazienza e la protezione del proprio benessere emotivo.
Lo psicologo può lavorare con i familiari per:
- Offrire strumenti pratici per la gestione dello stress.
- Aiutare a sviluppare empatia e comunicazione efficace con la persona malata.
- Favorire il processo di accettazione della diagnosi e delle sue implicazioni a lungo termine.
Non accettare non significa non amare: come accettare il disturbo mentale di una persona
La non accettazione di fronte a una malattia mentale non significa mancanza di amore o di cura. Al contrario, spesso è il risultato di una grande preoccupazione per il futuro della persona amata. Si può provare paura per ciò che verrà o sperare in una soluzione rapida e semplice, che però raramente esiste nel campo della salute mentale.
È importante capire che accettazione non significa rassegnazione. Accettare significa riconoscere la realtà della malattia e trovare modi per conviverci, mantenendo la speranza e cercando il sostegno necessario per migliorare la qualità della vita, sia del paziente che dei familiari.
Autismo, ADHD, DSA: gestire diagnosi complesse
In alcuni casi, diagnosi di autismo, ADHD o di un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) possono essere particolarmente difficile da accettare per i genitori o i familiari. Queste diagnosi sono spesso ricevute in età evolutiva, e il peso emotivo che ne deriva può essere amplificato dalle aspettative che si avevano per il futuro del bambino o adolescente.
L’autismo può influenzare significativamente la capacità di una persona di interagire socialmente, comunicare o adattarsi a nuovi contesti attivando nei genitori preoccupazioni relative al presente e al futuro del proprio figlio. Anche i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), come la dislessia o la discalculia, rappresentano sfide importanti sia per chi ne ha ricevuto la diagnosi che per i loro familiari. In questi casi, la non accettazione può manifestarsi sotto forma di tentativi di “normalizzare” il comportamento del bambino o di negare la necessità di interventi educativi e psicologici specializzati.
Il ruolo dello psicologo in queste situazioni è fondamentale per aiutare i genitori a comprendere la diagnosi, fornendo informazioni chiare e strumenti pratici per supportare lo sviluppo del bambino. Accettare che il proprio figlio abbia bisogni speciali non è facile, ma è un passo essenziale per poter costruire un ambiente di supporto.
Accettare per andare avanti
Il percorso di accettazione di fronte a una malattia mentale, un disturbo del neurosviluppo o difficoltà emotive, sia che si tratti di depressione, disturbi d’ansia, schizofrenia, autismo o DSA, è un processo complesso che coinvolge profondamente chiunque si trovi accanto alla persona che ha ricevuto una diagnosi Affrontare la non accettazione non è semplice, ma è un passo necessario per creare un equilibrio emotivo e relazionale nella propria vita e in quella della persona cara.
Ricorda che cercare l’aiuto di uno psicologo non è un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità verso te stesso e la persona che ami. Attraverso la gestione delle emozioni e un percorso di accettazione, è possibile affrontare con maggiore serenità e consapevolezza le sfide che la malattia mentale comporta.